sabato 11 febbraio 2012

I primi in classifica

Non si può non tornare per un momento sulla storia della monotonia del posto fisso o di quegli sfigati che si laureano a 28 anni.
Anche se un lavoro fisso fa comodo a chiunque, non è detto che sia tanto monotono soprattutto di questi tempi dove ci si deve spremere cervelli e garretti per restare sul mercato e tirare avanti, direi che uno solo debba bastare, non due o più.
Va bene che se sei un cervellone meriti di più ma dovresti lasciare spazio (leggi: un posto di lavoro.ndr) anche a chi ha un cervello come il tuo ma non lo stesso “curriculum ministrae filiae…” (latinorum terribilis.ndr).

Meritocrazia, è questo che i nostri “professori” vogliono inculcarci, cioè premiare chi merita e non chi gode di appoggi di qualsiasi genere o sceglie vie traverse e poco lecite pur di arrivare.
In una parola, sgomitare per essere il primo in classifica (e dire che nel calcio, arte decisamente meno nobile di qualsiasi altra arte universitaria, chi sgomita o gioca scorrettamente viene espulso-Ibra docet).
Giusto, purchè non si premino solo i primi in graduatoria, come se gli altri non valessero niente.

Tutto questo mi ricorda la classifica dei primi della classe che ad ogni fine anno scolastico alcuni giornali pubblicano: istituto per istituto, classe per classe, i primi 5-6 per voto, nomi e cognomi.
A me sinceramente pare una str…, soprattutto verso gli altri, quelli dal 7° posto in giù per chiarire.
A parte che il voto stesso che danno i professori è spesso disomogeneo far classe e classe e fra studente e studente, ma forse che dopo il 7° siano tutti dei lavativi o degli ignoranti o dei “diversamente” dotati?

Nella mia classe, taaaaanti anni fa, c’era il “primo della classe”, quello che i professori portavano ad esempio a tutti noi. Ma per noi lui era, è ancora, un compagno di classe, un ottimo ragazzo ma soprattutto un buon amico.
Dopo più di trent’anni (sigh!) come sono andate le cose?
Fra i miei compagni ci sono ora imprenditori, dottori commercialisti (chiederò a che età si sono laureati…), direttori di banca e di azienda, ottimi e onesti ragionieri, persino uno che gioca ancora ad Hattrick. ;)
Tutti, o quasi, hanno famiglia e una vita dignitosa per loro e, soprattutto, per i loro figli. Sarei anche pronto a giurare che pagano tutti le tasse.-)
Questo anche se non erano “i primi in classifica”.
E il "primo in classifica" che fa ora? Sembra quasi uno scherzo ma è vero: il professore! (scusa Gian, ti ho preso per esempio, non ce l’ho con te)

Buon mercato, vendete e spendete bene che il prossimo campionato ci sarà da sudare se si vorrà essere "il primo in classifica"...

Buon Hattrick a tutti.

P.S.: Raf entra a far parte dei nostri?

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